⚖️ Oneri, costi, colpe e responsabilità in capo a chi?

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La logica del profitto a breve termine impone che i costi a lungo termine (ad esempio sociali ed ambientali) non vengano considerati a livello di ‘bilanci’. Quando questi costi si palesano vengono scaricati sulla collettività.
Per rendere il tutto accettabile i padroni hanno pensato di scaricare, oltre ai costi derivati dai propri profitti, anche le responsabilità e le colpe sulla collettività, con la dottrina del “È colpa tua e ti assumi le tue responsabilità”.
Non ci sono posti letto nelle terapie intensive durante la Pandemia? La colpa è di chi non si è vaccinato che toglie spazio agli altri, mica delle privatizzazioni e dei tagli alla sanità, che ci hanno privato di posti letto oltre che delle ‘strutture diffuse’ sul territorio degli ultimi 30 anni: meglio creare una bella spaccatura sociale, più semplice.
Arriva la guerra? Naturalmente è tutto in capo a chi ha il volgare vezzo di usare il condizionatore: si sa, con 40 gradi all’ombra se ne può fare tranquillamente a meno, soprattutto i più fragili.
Sopraggiunge la siccità? La colpa è di chi tiene il rubinetto aperto quando si lava i denti, pare evidente: perché parlare delle coltivazioni monocoltura intensive, del costante inquinamento di corsi d’acqua o delle perdite in Italia del 40% delle reti idriche?
Ci sono le valanghe perché il clima è cambiato? La colpa è di chi è andato in montagna che non si deve, è “pericoloso”, ci mancherebbe!
Si discute del cambiamento climatico e del problema ambientale? L’evidenza è sotto gli occhi di tutti: è colpa dei comportamenti errati dei ‘consumatori’, che comprano troppo e male, ad esempio non scegliendo i prodotti di filiera corta: e perché no? Intanto è da sottolineare che prima ci hanno educato a consumare indiscriminatamente ogni giorno di più e sempre peggio ‘perché il PIL’, ‘perché il Mercato’, ‘perché il rilancio dei consumi’ (questo rilancio poi, sembra non debba finire mai), adesso la colpa è nostra che abbiamo fatto quello per cui ci hanno scassato i cabbasisi da 30 anni. Aggiungiamo poi che, con la bellissima tesi che si debba comprare a filiera corta, il pesce pescato e non allevato, la carne da allevamenti non intensivi e via discorrendo, va a finire che se il mondo è ridotto ad una discarica la colpa maggiore è di chi non può permettersi l’orata a 30 euro al chilo.
E adesso arriva il caro energia. In capo a chi mai, casualmente, sono accollati i costi e gli oneri?
Non sarebbe ora che tutti noi mostrassimo una minima reazione a tutto questo?

Se non si ferma la guerra e non si cambia modello economico anche in funzione ecologica (ad esempio eliminando il famoso profitto ‘a breve termine’ – che non contempla costi a lungo termine sociali e ambientali – alla base del nostro modello economico) non ci sono molte speranze, né molto tempo.
Questo non significa che io non abbia fiducia nelle nuove generazioni (anzi, è l’esatto contrario), ma attualmente non gli è stato concesso troppo tempo. Le cose non cambiano da sole, né grazie a governi (tutti) che guidano stati in cui ormai la democrazia ed il potere sulle politiche economiche sono nulli perché prigionieri dei creditori, del mercato e – in quanto debitori – sono costretti a fare quello che vogliono i mercati.

Cosa ci aspettavamo da un Governo esplicitamente padronale presieduto da un banchiere, con un programma condiviso con Confindustria?
Mi sarei meravigliato se avesse iniziato a tagliare le spese militari in funzione della redistribuzione tramite servizi. Il problema è che oramai abbiamo solo due rappresentanze in Italia: la destra economica (la costellazione del cosiddetto centro-sinistra) e la destra economico/politica (il Centro-destra).
Aggiungiamo che, allo stadio attuale del Capitalismo, gli Stati non hanno più il controllo della propria economia (sono debitori e decide chi ha in mano le redini dell’Economia) ed il gioco è fatto.
In questo quadro, poi, abbiamo i portavoce del sistema che operano per scaricare gli oneri e costi del modello di cui sopra sulla collettività.
Bello è che, a seconda dell’’utilizzo’ degli individui da parte del capitale noi tutti abbiamo nomi funzionali diversi.
Siamo ‘consumatori’ quando dobbiamo comprare, siamo ‘utenti’ quando dobbiamo usufruire dei loro servizi, siamo ‘risorsa umana’ (locuzione spregevole) quando dobbiamo lavorare per farli arricchire, siamo ‘cittadini’ quando dobbiamo assumerci le loro responsabilità e/o colpe.
Vedete voi…

Tuttavia è arrivato il momento (povertà diffusissima, concentrazione del 90% della ricchezza globale nelle mani del 5% della popolazione, di cui l1% ha in mano quasi il 50%, devastazione ambientale con conseguente cambiamento climatico e rischio per l’essere umano, guerra, e adesso speculazioni sull’energia in nome del profitto) che ciascuno di noi, in qualche modo, nelle sue possibilità, si faccia portavoce della necessità di una nuova consapevolezza e, quindi, di una nuova coscienza che non sia individuale, ma collettiva, dove la libertà non sia la mia contro la tua, ma coincidano: se sei libero tu lo sono anche io.
Questo è il momento, a mio avviso.

Storicamente, questo qualcosa di “soprannaturale che ristabilisca quel minimo di giustizia, di equità e di etica nei diritti sociali” si chiama ‘Rivoluzione” e, in qualche caso, ha portato a tagliare la testa al re.
I diritti Politici sono stati concessi, nella storia, mentre quelli sul denaro (sul Capitale) storicamente mai.
Quando troppo pochi hanno troppo e troppi hanno troppo poco, tale evento può occorrere.

E’ arrivato il momento (povertà diffusissima, concentrazione del 90% della ricchezza globale nelle mani del 5% della popolazione, di cui l1% ha in mano quasi il 50%, devastazione ambientale con conseguente cambiamento climatico e rischio per l’essere umano, guerra, e adesso speculazioni sull’energia in nome del profitto) che ciascuno di noi, in qualche modo, nelle sue possibilità, si faccia portavoce della necessità di una nuova consapevolezza e, quindi, di una nuova coscienza che non sia individuale, ma collettiva, dove la libertà non sia la mia contro la tua, ma coincidano: se sei libero tu lo sono anche io.
Questo è il momento, a mio avviso.

📌 18.10.2022 – Oneri, costi, colpe e responsabilità in capo a chi? Gianluca Pinto

 

Marx (Treviri, 1818 – Londra, 1883)
Trockij (Janovka,1879 – Città Messico, 1940)

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