💡 Riflessioni

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SOCIETA’ MODERNA, mi pongo una domanda

📌 Bella domanda, ma ieri la società era chiara divisa in ricchi e poveri e poi i borghesi. I ricchi da una parte bene individuabili e i poveri dall’altra, e lo scontro era visibile, tangibile. ma oggi nel tempo della globalizzazione (acquistiamo e vendiamo in tutto il mondo) chi è il “proletario” e chi è il “ricco” e come collocarli. Il“padrone e l’operaio” oggi stanno dalla stessa parte (il principio è: ricevo commesse e do lavoro) ed hanno di fronte chi “IL MERCATO” e chi è il mercato “NESSUNO” ma purtroppo come ci dice Omero nell’Odissea dietro a nessuno c’è sempre qualcuno.

Non è che la Treccani abbia reso obsolete le parole “operaio” “padrone” “lotta di classe” ma è la realtà giusta o meno della vita che va avanti, questa non è nessuna accusa e nessuna esaltazione, ma l’operaio (ed io vengo da quella famiglia mio padre lo era) ovvero il povero (perché così era qua da noi) lo vedevi, era lì! Niente assistenza, massimo degli studi scuola elementare (per capirci i pantaloni dei figli grandi tagliati passavano ai più piccoli; le camice nel migliore dei casi consumati i polsi e gomiti, tagliate diventano a maniche corte). Ma questa “povertà” era vissuta con grande dignità.

Oggi puoi dire lo stesso? Questo non vuole essere un’accusa anzi, ma è il mondo che giustamente va avanti. Ora il mio intendo era (forse l’ho detto male?) quello di dire dobbiamo prenderne atto che la “classe Operaia” è cambiata è migliorata così come sono cambiate (giustamente) le sue esigenze e le sue preoccupazioni ma è anche cambiato “il padrone”. In un suo articolo sul Corriere della Sera dal titolo “Il poter senza volto” nel 1974 Pasolini scrisse: «Scrivo potere con la “Pmaiuscolasolo perché sinceramente non so in cosa consiste questo nuovo Potere e chi lo rappresenti. So semplicemente che c’è. Non lo riconosco né nel Vaticano, né nei Potenti democristiani, né nelle Forze Armate. Non lo riconosco più neanche nella grande industria, perché essa non è più costituita da un certo numero limitato di grandi industriali, ma a me appare piuttosto come un “Tutto” (industrializzazione totale) e per di più un Tutto non italiano ma transnazionale. » In buona sostanza siamo una società in continua evoluzione ma una evoluzione che è fortemente e continuamente condizionata nel bene e nel “male” da un Mercato che non siamo più in grado di governare perché non puoi più individuare chi c’è dietro al Mercato, e se non puoi individuare non puoi “combattere”. Ma al Mercato appartiene anche il così detto mondo del web, e sappiamo come può condizionare il web. Ormai, se ancora c’è tempo, c’è solo da attrezzarsi culturalmente perciò servirebbe la migliore scuola, ed ecco perché la scuola oggi è “voluta” sempre peggio.

Aggiungo che un paese non ha futuro se non investe nei giovani, e quale è il luogo dove più necessita sostenere se non nella scuola? Noi siamo arrivati alla conclusione che dietro al mercato non c’è nessuno! giusto! ma la cultura a me ha insegnato che già 2500 anni fa dietro a “Nessuno” (Odisseo quando incontra Polifemo e lo acceca e alla richiesta di come si chiamava rispose: Nessuno – Omero in Odissea) c’è sempre qualcuno. Ma noi siamo chiamati all’ignoranza, il motto è: Non ci pensare tu, che ci penso io!

03.10.2022 – SOCIETA’ MODERNA, mi pongo una domanda di V. Pica

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Una risposta a 💡 Riflessioni

  1. Alessio_Andreoli scrive:

    Quanto sto leggendo in questi giorni mi inquieta parecchio. L’argomento è l’intelligenza artificiale detta AI o IA ed il cosiddetto metaverso, in particolare lo sviluppo in rapida evoluzione di ChatGPT un modello di linguaggio di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI integrato nel mondo del metaverso. Tra i vari progetti nel mondo del metaverso una delle numerose società che ci lavorano ha quello denominato “Live Forever” ossia vivere per sempre. Praticamente, attraverso ChatGPT viene memorizzato dalla AI il modo in cui una persona parla, si muove, pensa, ragiona, canta insomma tutto quanto caratterizza un individuo. Il tutto viene integrato in un avatar nel metaverso, nel mondo virtuale.
    Praticamente questo avatar, col tempo attraverso ChatGTP mano a mano che impara, diventerà una copia molto fedele di noi stessi e potrà, dopo la nostra morte continuare ad interagire con il mondo esterno attraverso la realtà virtuale. Se poi l’avatar verrà realizzato somigliante o addirittura uguale a noi il gioco è fatto, la virtuale vita eterna è realizzata.
    Tutto questo non è ancora disponibile ma manca davvero poco, o almeno questo è quanto dichiara Artur Sychov di Somnium Space e francamente non ci sono evidenze per non credergli, al contrario ci sono evidenze che il tutto è perfettamente fattibile.
    Lo scopo del progetto è nobile (come tanti altri …), per chi ne sente la necessità (al di là del costo di cui non si parla) potrà comunicare, anche dopo la morte, con i suoi cari ed avere l’illusione (perché di illusione si tratta) di perlomeno ridurre il trauma del distacco e forse elaborare meglio il lutto.
    Se da una parte ci sono aspetti sicuramente interessanti, come poter interagire con i grandi odierni personaggi che hanno fatto la storia nella cultura, nella scienza, nell’arte per contro diventeranno eterni anche i personaggi più loschi, più truffaldini, stragisti, figuri oscuri e biechi contro cui la società ha dovuto combattere o subirne le angherie. Non entro nel merito ma ne abbiamo parecchi anche qua da noi in Italia, personaggi con grande disponibilità economica le cui caratteristiche sono la prepotenza, l’arroganza, che pensano di essere onnipotenti e che tutto gli sia dovuto. Personaggi che godono nel calpestare i diritti altrui, senza scrupolo alcuno. Ebbene anche queste figure, probabilmente molto più di altri proprio per la loro disponibilità economica, popoleranno il mondo virtuale. Possiamo solo sperare che gli ingegneri informatici ci mettano a disposizione diversi livelli/dimensioni in cui scorrazzare con i nostri visori, sperare che almeno uno di questi livelli replicherà un mondo popolato da avatar gentili ed educati, pazienti e disponibili ad insegnarci le cose che non conosciamo, “amici” con cui giocare a carte o a scacchi. Io ci spero anche se quanto sto leggendo sull’interazione fra metaverso e l’AI mi inquieta molto più di quanto possa entusiasmarmi.

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